Cosa fare per

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Il rischio relativo alle ondate di calore riguarda la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute. Studi epidemiologici hanno evidenziato un impatto significativo delle ondate di calore sulla salute della popolazione, in particolare sui sottogruppi più vulnerabili come anziani e soggetti con patologie croniche. Inoltre, temperature estreme possono provocare effetti sulla salute anche in lavoratori esposti, bambini e donne in gravidanza.

Cosa sono le ondate di calore?

Cosa sono le ondate di calore?

  • Le ondate di calore sono condizioni meteorologiche estreme che si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associati a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione; tali condizioni rappresentano un rischio per la salute della popolazione. Un'ondata di calore è definita in relazione alle condizioni climatiche di una specifica città e non è quindi possibile individuare una temperatura-soglia di rischio valida a tutte le latitudini.
  • 2. Dove sono disponibili le previsioni circa le ondate di calore?
  • Il Sistema nazionale di previsione e allarme, curato dal Ministero della salute con l'apporto tecnico-scientifico del Centro di competenza nazionale (CCN), Dipartimento di Epidemiologia SSR Regione Lazio, garantisce il monitoraggio delle condizioni meteorologiche associate ad un rischio per la salute. Tale Sistema è operativo dal 13 maggio al 13 settembre in 27 città: Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Genova, Latina, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rieti, Roma, Torino, Trieste, Venezia, Verona, Viterbo.
    Il bollettino giornaliero città specifico, elaborato dal CCN, è pubblicato sul sito del Ministero della Salute e inviato alla Protezione Civile e ai Centri operativi locali (Comune, ASL, Centro Locale della Protezione Civile). In tutte le città, i bollettini vengono diffusi alle strutture sociali e sanitarie attraverso una specifica rete di comunicazione. L’informazione contenuta sul bollettino consente l’attivazione tempestiva a livello locale delle procedure di allerta e di emergenza e la modulazione degli interventi di prevenzione sulla base dei livelli di rischio previsti.
  • 3. In che cosa si differenziano i sistemi di previsione e allarme città specifici dai tradizionali sistemi di previsione meteorologica?
  • I sistemi di previsione e allarme città specifici (detti anche Heat health watch warning systems- HHWWs) sono in grado di valutare l’impatto della temperatura sulla salute attraverso il l'analisi integrata delle condizioni climatiche e dei dati storici di mortalità e di variabili meteorologiche. I risultati dei sistemi di previsione e allarme, sono sintetizzati in un bollettino giornaliero città specifico che segnala le condizioni avverse per la salute per il giorno stesso e per i due giorni successivi, attraverso livelli graduati di rischio definiti in relazione alla gravità degli eventi previsti:
    • Livello 0: Condizioni meteorologiche non a rischio per la salute della popolazione
    • Livello 1: Condizioni meteorologiche che possono precedere un livello 2 (pre-allerta dei servizi sanitari e sociali)
    • Livello 2: Temperature elevate e condizioni meteorologiche che possono avere effetti negativi sulla salute della popolazione, in particolare nei sottogruppi di popolazione suscettibili. (allerta dei servizi sanitari e sociali)
    • Livello 3: Ondata di calore. Condizioni ad elevato rischio che persistono per tre o più giorni consecutivi. (allerta dei servizi sanitari e sociali)
  • 4. Perché i sistemi di previsione allarme per ondate di calore sono città specifici?
  • Il bollettino emesso dai sistemi di previsione e allarme per ondate di calore definisce i livelli di rischio per la salute in relazione alle condizioni climatiche registrate in una specifica città. E’ dimostrato che, alle stesse condizioni meteorologiche, il livello di rischio per la salute è eterogeneo e può variare da una città all’altra per una serie di fattori. L’impatto delle ondate di calore dipende, infatti, anche dal particolare contesto geografico ed è maggiore là dove la popolazione locale è esposta a condizioni meteorologiche che deviano in maniera rilevante da quelle abituali.
  • 5. Chi fornisce giornalmente i dati meteorologici al Sistema nazionale di previsione e allarme?
  • Il Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare fornisce giornalmente al Centro di Competenza Nazionale (CCN) i dati meteorologici registrati presso la stazione aeroportuale più vicina ad ognuna del 27 città comprese nel Sistema nazionale. Il CCN elabora i bollettini specifici per ogni città, con i livelli graduati di rischio per la salute, definiti in relazione alla gravità degli eventi previsti e lo invia al Ministero della Salute, alla Protezione Civile Nazionale ed ai Centri operativi locali che attivano la propria rete informativa, per la rapida diffusione del bollettino alla rete dei servizi a livello locale.
  • 6. Quali sono le ore della giornata in cui è opportuno ridurre l’esposizione all’aria aperta durante le ondate di calore?
  • Durante le giornate in cui viene previsto un rischio elevato per le successive 24-48 ore (livelli 2 e 3 del bollettino), deve essere ridotta l’esposizione all’aria aperta nella fascia oraria compresa tra le 11.00 e le 18.00.
    In particolare, nelle ore più calde della giornata si sconsiglia  l’accesso ai parchi e alle aree verdi, dove  possono essere presenti elevati livelli di ozono nell’aria.L'aumento della concentrazione di ozono nell’aria costituisce un problema di sanità pubblica in particolare per i gruppi di popolazione maggiormente sensibili quali i bambini, gli anziani, i soggetti affetti da asma, patologie respiratorie e cardiovascolari; questi ultimi possono manifestare sintomi e/o aggravamento del quadro clinico preesistente.
    Inoltre, durante le ore più calde della giornata deve essere evitata l’attività fisica intensa all’aria aperta.
  • 7. Quali sono le precauzioni da seguire per una corretta preparazione e conservazione degli alimenti?
  • Quando arriva il gran caldo occorre fare molta attenzione alla corretta preparazione e conservazione dei cibi. Le temperature elevate favoriscono la contaminazione degli alimenti e aumentano il rischio di gastroenteriti e intossicazioni alimentari, specialmente nei bambini. 
    In caso di gastroenterite, reintegrare i liquidi persi facendo bere quantità adeguate di soluzione reidratante orale, a piccoli sorsi se c'è anche vomito; evitare cibi molto grassi, bevande molto zuccherate, integratori per lo sport e succhi di frutta.
    Per evitare tali rischi occorre osservare alcune semplici regole:
    • rispettare rigorosamente la data di scadenza del prodotto o quella entro la quale è preferibile il consumo
    • lavarsi sempre le mani prima di procedere alla preparazione dei cibi
    • lavare bene la frutta, le verdure e tutti cibi che si consumano crudi, facendo attenzione che non vengano a contatto con altri alimenti o con piani di lavoro sporchi per evitare il rischio di contaminazione crociata
    • consumare i cibi cotti nel più breve tempo possibile
    • evitare di lasciare cibi deperibili (es. latte, latticini, dolci a base di crema, carne, pesce etc.) a temperatura ambiente, ma conservarli in frigorifero
    • quando si conservano i prodotti alimentari nel frigorifero è consigliabile:
      - seguire le istruzioni riportate sulle confezioni per le modalità di conservazione
      - conservare preferibilmente gli alimenti cotti in compartimenti separati e lontani da quelli crudi; è consigliabile utilizzare appositi contenitori, per evitare che alimenti diversi vengano a contatto fra di loro; ad esempio evitare di tenere il pesce assieme alle carni
    • nel caso di alimenti congelati o surgelati controllare le indicazioni riportate sulle confezioni relative alla temperatura di conservazione del prodotto; ricordare che i cibi scongelati non possono essere più ricongelati
  • 8. Si può svolgere attività sportiva all’aria aperta durante le giornate estive più calde?
  • Si, ma va comunque evitata la fascia oraria dalle 11.00 alle 18.00 e bisogna prestare particolare attenzione ad una adeguata idratazione. Inoltre, nei giorni molto caldi, evitare le aree verdi, dove si registrano le maggiori concentrazioni di ozono.
  • 9. Quali precauzioni si devono adottare quando si esce di casa in una giornata molto calda?
  • Ripararsi la testa con un cappello leggero a falde larghe; in auto usare tendine parasole. All’interno di un’automobile le temperature possono raggiungere velocemente valori molto elevati. Evitare di lasciare i bambini da soli in macchina, anche se per brevi soste. (vedi opuscolo Estate sicura - Mai lasciare i bambini soli in macchina) Indossare indumenti chiari, non aderenti, di cotone o lino, in quanto le fibre sintetiche impediscono la traspirazione. Usare creme solari protettive e occhiali da sole. Chi soffre di diabete deve esporsi al sole con cautela, onde evitare ustioni serie, a causa della minore sensibilità al dolore.
  • 10. Che cosa è preferibile mangiare in estate?
  • In generale è meglio consumare pasti leggeri, preferire la pasta e il pesce alla carne, evitando i cibi elaborati e piccanti; consumare molta frutta e verdura. Qualche gelato è concesso, ma si consigliano quelli al gusto di frutta, meno calorici. Evitare i pasti abbondanti, preferendo quattro, cinque piccoli pasti durante la giornata.
  • 11. Quanto e cosa è consigliabile bere in estate?
  • E’ importante bere, anche in assenza dello stimolo della sete. Si consiglia di bere almeno due litri al giorno, salvo diverso parere del medico, di moderare l'assunzione di bevande gassate e zuccherate, ricche di calorie, di evitare gli alcolici e di limitare l’assunzione di bevande che contengono caffeina (caffè, tè nero etc.)
  • 12. Perché quando fa caldo è meglio evitare le bevande alcoliche?
  • Perché aumentano la sensazione di calore e la sudorazione, contribuendo così ad aggravare la disidratazione.
  • 13. Quando fa molto caldo è consigliabile l’assunzione di integratori di sali minerali?
  • Sì, ma l’assunzione di tali integratori deve essere sempre consigliata dal proprio medico curante.
  • 14. Come posso rendere la casa meno calda?
    • Schermare finestre e vetrate esposte a sud-sud ovest con tende e/o oscuranti esterni regolabili (persiane, veneziane) per non far entrare il sole
    • Chiudere le finestre nelle ore più calde della giornata per evitare il riscaldamento delle stanze.
    • Lasciare le finestre aperte durante la notte e nelle prime ore del mattino, così da permettere il necessario ricambio d’aria.
    • Limitare l’uso del forno e di altri elettrodomestici che producono calore (fornelli, ferro da stiro, phon etc.) che tendono a riscaldare la casa.
    • Utilizzare un climatizzatore per rinfrescare l’ambiente regolando il termostato in modo tale che la temperatura ambiente sia pari a 24-26° C. Nelle aree caratterizzate principalmente da un elevato tasso di umidità, senza valori particolarmente elevati di temperatura, può essere sufficiente l’uso del deumidificatore in alternativa al condizionatore.
    • Se si usano ventilatori non indirizzarli direttamente sulle persone, ma regolarli in modo da far circolare l’aria in tutto l’ambiente. Se la temperatura dell’ambiente è superiore a 32°C i ventilatori sono più dannosi che utili (vedi anche domanda n. 14).
    • Evitare di passare all’improvviso dal caldo al freddo e viceversa.
    • Fare bagni o docce con acqua tiepida per abbassare la temperatura corporea, evitando però bruschi sbalzi di temperatura, che possono provocare ipotermia soprattutto in bambini e anziani.
    • Assicurarsi che le persone malate e/o costrette a letto non siano troppo coperte.
    • È possibile ristrutturare la propria casa usufruendo delle periodiche detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica, rendendo così la casa più eco-sostenibile, risparmiando sui costi della bolletta e migliorando l’isolamento termico, sia in estate che in inverno. Consulta il sito dell'Enea.
  • 15. Come  deve essere il microclima negli ambienti di lavoro chiusi,in particolare durante le ondate di calore?
  • Non esistono norme che fissano i limiti di temperatura che garantiscono condizioni di benessere termico negli ambienti di lavoro chiusi, salvo che per alcune lavorazioni particolari. Il Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lvo 81/2008) prevede la necessità generica di assicurare ai lavoratori un certo benessere termico, anche in funzione del lavoro svolto.
    In particolare, nei locali di lavoro la temperatura deve essere adeguata alle esigenze dell’organismo umano durante il tempo di lavoro, tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori e considerando anche il grado di umidità e il movimento dell'aria.
    Le finestre, i lucernari e le pareti vetrate devono essere tali da evitare un soleggiamento eccessivo del locale. In genere, in estate, per attività molto moderate e vestiario consono alla stagione, una temperatura dell’aria compresa tra 24-26 C°, con un basso tasso di umidità relativa e una velocità dell’aria inferiore a 0,15 m/s, è in grado di garantire condizioni di comfort termo-igrometrico.
    Se nel locale viene utilizzato un impianto di aerazione, questo deve essere sempre mantenuto funzionante e ogni eventuale guasto deve essere segnalato da un sistema di controllo. Gli impianti di condizionamento o di ventilazione devono essere collocati in modo tale che i lavoratori non siano esposti a correnti d’aria e devono essere periodicamente sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione, per tutelare i lavoratori da possibili rischi per la loro salute (patologie allergiche, respiratorie o infettive).
  • 16. È bene far uso di un condizionatore d’aria?
  • Sì, ma con moderazione, regolandolo in modo che la temperatura ambiente sia pari a 24-26°C, mantenendo chiuse le finestre durante il loro funzionamento e utilizzando protezioni oscuranti alle finestre dei locali condizionati per limitare l’esposizione diretta ai raggi solari. Quando si utilizza un condizionatore è importante rispettare alcune regole riguardanti il loro corretto utilizzo e manutenzione (leggi l'opuscolo Come migliorare il microclima delle abitazioni durante l’estate). Passare alcune ore in ambienti climatizzati, in particolare nelle ore più calde della giornata, aiuta a ridurre sensibilmente la frequenza di effetti negativi sulla salute.
  • 17. È consigliato l’uso dei ventilatori?
  • Il ventilatore deve essere usato con cautela in quanto può causare disidratazione, soprattutto nelle persone costrette a letto. È comunque sconsigliato il loro uso quando la temperatura all’interno dell'abitazione è molto elevata (32°C) e il ventilatore non deve essere mai indirizzato verso le persone, ma regolato in modo da far circolare l’aria in tutto l’ambiente.
  • 18. Che cosa può succedere se si resta troppo esposti al sole?
  • La persona che resta troppo esposta al sole può andare incontro alla classica insolazione. Questa è una evenienza grave, ma per fortuna rara, che si manifesta a seguito di un’esposizione diretta e prolungata ai raggi solari. 
    Si possono verificare eritemi o ustioni accompagnati o meno da una sintomatologia da colpo di calore.
    Evitare le esposizioni eccessive e le scottature da sole soprattutto nell’infanzia e nell’adolescenza.
    I bambini fino ai 6 mesi non devono essere esposti ai raggi diretti del sole
  • 19. Quali sono gli effetti del caldo sulla salute ?
  • Gli effetti del caldo sulla salute vanno da sintomi che non arrivano all’attenzione clinica (ad esempio riduzione delle capacità psico-fisiche, ansia, insonnia), a sintomi di maggiore entità (ad esempio ipotensione arteriosa, edemi agli arti inferiori), fino ad effetti più gravi che possono determinare il ricorso al Pronto Soccorso o il ricovero in ospedale, soprattutto per aggravamento di una patologia preesistente.
  • 20. Che cos’è la disidratazione?
  • La disidratazione è una condizione che si manifesta quando la quantità di acqua persa dall’organismo è maggiore di quella assunta. Normalmente si devono assumere tra 1,5 e 2 litri di acqua al giorno.
    L’organismo si disidrata e incomincia a funzionare male quando:
    • è richiesta una quantità di acqua maggiore come in caso di alte temperature ambientali per via della sudorazione
    • si perdono molti liquidi, come in caso di febbre, vomito e diarrea
    • una persona non assume volontariamente acqua a sufficienza in mancanza di stimolo della sete, come nel caso di bambini piccoli ed anziani.
    • in caso di assunzione di farmaci che possono favorire l’eliminazione di liquidi (per esempio diuretici, lassativi).
  • 21. Quali disturbi provoca la disidratazione?
  • I sintomi principali sono:
    • sete
    • debolezza
    • vertigini
    • palpitazioni
    • ansia
    • pelle e mucose asciutte
    • crampi muscolari
    • abbassamento della pressione arteriosa
  • 22. Che cosa è il colpo di calore?
  • Il colpo di calore, o Ipertermia, è un disturbo provocato da un rapido aumento della temperatura corporea che si verifica in particolari condizioni climatiche: caldo molto intenso, alti tassi di umidità, mancanza di ventilazione. La presenza di tali condizioni può alterare i meccanismi deputati alla termoregolazione, con la conseguenza che il nostro organismo non riesce a disperdere il calore interno, come accade normalmente per mezzo della sudorazione e della vasodilatazione cutanea. In presenza di un colpo di calore, la temperatura interna può superare i 40°C, mentre la cute diventa calda e disidratata. È necessario intervenire tempestivamente perché i danni possono essere molto gravi e causare la morte.
  • 23. Dove può verificarsi colpo di calore?
  • Il colpo di calore può manifestarsi in ambienti all’aperto o in ambienti chiusi (spesso affollati) in cui la temperatura dell’aria elevata si accompagna generalmente anche a  elevati valori di umidità relativa e scarsa ventilazione.
  • 24. Quali sono i sintomi del colpo di calore?
  • La vittima di un colpo di calore in un primo momento può avvertire un malessere generale con sintomi piuttosto vaghi, quindi possono manifestarsi crampi, vertigini, debolezza, confusione, annebbiamento della vista, cefalea, nausea e vomito, fino ad arrivare a stati d’ansia e stati confusionali, con possibile perdita di coscienza. La temperatura corporea aumenta rapidamente (in 10-15 minuti) anche fino a 40-41° C, la pressione arteriosa diminuisce repentinamente, la pelle appare secca ed arrossata, perché cessa la sudorazione. Nei casi più gravi può seguire un danno degli organi interni (reni, polmoni, cuore, cervello) che può causare la morte.
  • 25. Che cosa bisogna fare in caso di insolazione o colpo di calore?
  • Bisogna chiamare sempre al più presto un medico.
    • Nell’attesa distendere la persona in un luogo fresco e ventilato, con le gambe sollevate rispetto al resto del corpo.
    • Per abbassare la temperatura corporea porre una borsa di ghiaccio sulla testa, avvolgere la persona in un lenzuolo o un asciugamano bagnato in acqua fredda.
    • Reidratare con acqua.